sabato 19 novembre 2016

Un Fontana in paradiso

                                                                                                   ph carlozanzi

E sì, Giorgio Fontana scrive bene. E lo scrivo con un po’ di invidia. Già me n’ero accorto leggendo ‘Morte di un uomo felice’, vincitore del Campiello, uno dei premi letterari più prestigiosi. ‘Un solo paradiso’ lo conferma. Anche se Giorgio “non ama la minestra riscaldata” e cambia genere.
Una storia d’amore, Alessio e Martina, nella Milano descritta in ogni dettaglio. Alessio impazzisce d’amore, dopo che Martina lo lascia. Perde tutto, a poco a poco elabora la sua separazione dalla vita, la sua scomparsa dal mondo. Che non è necessariamente il suicidio. 
Due amici si incontrano al Ritornello, bar milanese: Alessio, in due ore, racconta all’amico la sua storia. Poi se ne va. E nessuno avrà più sue notizie. Di per sé niente di eccezionale come trama, ma il modo di raccontare questa non elaborazione del lutto, questo amore d’altri tempi, questa radicalità pura e impossibile, questa caduta nella distruzione da bevande alcoliche è davvero notevole. Più che promettente. Verrà mai qualcosa di buono da Caronno Pertusella, estremo sud della provincia varesina? A questo punto lo si può scrivere: sì, Giorgio Fontana. Che, con Marta Morazzoni (milanese d’origine, gallaratese d’adozione) è il solo varesino ad aver vinto il Campiello: nemmeno Piero Chiara ci riuscì. Gli scrittori di Varese città prendano nota. Certo, un Premio non è tutto, si sa, i giochi delle Case editrici…ma intanto Fontana riesce a pubblicare da Sellerio (la casa editrice di Camilleri, tanto per intenderci) e già questo la dice lunga. Non è certo un caso...o un Santo in paradiso.
“Si può sopravvivere a molti inferni, non a un solo paradiso” (ecco il titolo)…paradiso perduto, ovviamente.

Giorgio è nato quando mi sono sposato, nel 1981. Tenete a mente il suo nome. 


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